E’ un raro falco pescatore in Italia, riprodotto in Maremma a scopi nidificanti. Lo ha fotografato Andrea Pagnotta
Da oltre un anno di lui si erano perse le tracce ed è stato solo grazie al sapiente obiettivo di Andrea Pagnotta se oggi possiamo avere la certezza che “Antares” è vivo e in buone condizioni.
Stiamo parlando di uno dei rari falchi pescatori esistenti in Italia, tra i pochi esemplari del progetto per la ricostituzione di questa popolazione messo in piedi dal Parco della Maremma.
Nato nel 2005 nella riserva naturale della Diaccia Botrona (GR), inanellato e dotato di trasmettitore satellitare il 28 giugno 2015, nell’agosto dello stesso anno ha però fatto perdere le sue tracce a causa di un guasto allo stesso gps. Fino allo scorso 25 settembre quando questo splendido individuo di falco pescatore è stato immortalato al Trasimeno dalla macchina fotografica di Pagnotta, ridando così speranza a chi ne seguiva i movimenti fin dalla sua nascita.
Quello del Parco della Maremma è un progetto di grande rilievo in quanto il falco pescatore si è estinto in Italia, come nidificante, negli anni ‘50/’60. Inoltre, con meno di un centinaio di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, Baleari, Algeria e Marocco, la popolazione mediterranea costituisce un’entità vulnerabile sotto il profilo conservazionistico.
Nel 2002 ha preso il via in Maremma un progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante e nel 2006 ha avuto inizio la parte operativa con le prime traslocazioni di giovani individui prelevati dai nidi in Corsica. Dal 2006 ad oggi, 33 pulli di falco pescatore sono stati prelevati in Corsica e rilasciati in Toscana.
La prima straordinaria nidificazione, nel 2011, è stata il frutto dell’incontro tra un maschio proveniente dalla Corsica e una femmina non censita nata e cresciuta in natura. Ad oggi sono 3 le coppie nidificanti in Maremma e da queste nel 2015 è nato appunto Antares che, come è solito accadere tra i giovani, non si è fermato in Toscana, ma ha compiuto spostamenti frequentando spesso il lago Trasimeno. E proprio qui, nonostante il suo Gps avesse smesso di funzionare, è stato rintracciato dopo un anno di silenzio da uno dei fotografi più appassionati del Trasimeno.
Grazie poi alla collaborazione con gli operatori dell’Oasi la Valle è stato possibile contattare Flavio Monti, responsabile scientifico del progetto toscano, che attraverso la foto di Pagnotta ha potuto riconoscere Antares grazie al suo particolare modello di trasmettitore. “Il lago umbro – spiegano all’Oasi La Valle – rappresenta un sito ideale per il falco pescatore che, oltre all’individuo in oggetto, è osservato regolarmente con vari individui tutti i mesi dell’anno. Ci auguriamo che la prossima coppia nidificante della specie scelga proprio il Trasimeno come sua “dimora””.